Prendiamo spunto da alcune ricerche condotte in queste ultime settimane dai più importanti istituti italiani per commentare insieme con voi come questa emergenza sanitaria abbia modificato e presumibilmente modificherà ancora nel prossimo futuro la customer experience all’interno dei punti vendita “fisici”.
Il punto vendita fisico come “portale” per la brand experience resta comunque fondamentale; si aprono questioni che solo il tempo risolverà, quali:
- Sarà ancora legittimo per un cliente “entrare per curiosare” senza comprare nulla? Si potrà fare il visitatore?
- Come si gestirà il rapporto con il fronte strada, la vetrina e l’acquisto di impulso?
- Come si interagirà con la merce? La si potrà toccare, provare (l’abbigliamento e le calzature sono emblematici…) mettersela addosso e poi decidere che non va bene?
- Come si potrà “navigare” e esplorare il punto vendita?
- Come si crea una sensazione di comfort per il Cliente in un contesto che potrebbe essere ansiogeno?
- Quale sarà il nuovo modo di “fare shopping”, sia su strada che nei centri commerciali o negli outlet?
- Nascerà un sistema “per appuntamento”? e quali effetti avrà sulla “voglia di curiosare”?
In tutto questo il ruolo della comunicazione nel punto vendita diventa cruciale: si tratta di studiare con attenzione il layout degli spazi, e gestire partizioni, divisioni, percorsi obbligati come opportunità per comunicare al cliente, invece di considerarli come limitazioni al progetto commerciale.
La scelta dei materiali e dei supporti diventa assolutamente strategica; destinati ad essere pratici, leggeri ma durevoli, devono rispondere ad esigenze di servizio e di immagine, e devono portare valore aggiunto all’offerta commerciale.
Come affrontare queste delicate tematiche? La nostra creatività, collegata alla profonda conoscenza dei materiali e delle soluzioni più innovative ed efficaci per la stampa, vi può essere di estremo aiuto.
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